Le novità e le stranezze nella Musica di Apple

Apple Music, l’App di sistema della Mela, conquista la scena nelle ultime settimane. Partiamo dal fatto di cronaca più curioso. Molti utenti iPhone, che avevano dapprima disinstallato l’applicazione, l’hanno scaricata di nuovo da App Store, notando stavolta una cosa tanto strana quanto insolita. In maniera “arbitraria” l’applicativo va a sistemarsi nel dock di fondo pagina nella schermata home. Scalzando in pratica una delle quattro icone presenti, non solo di casa Android, ma anche “Safari” o altre App di Sistema della Mela. Non solo. Una volta reinstallata, Apple Music riesce a falsare le impostazioni del device sovrapponendosi a preferenze già espresse per la musica in streaming (utenze Spotify o similari). Si tratta in sostanza di un “bug” prontamente riconosciuto e per la cui risoluzione l’azienda californiana si sta già adoperando.
Apple Music, inoltre, potrebbe arricchirsi con Apple Classical per la gioia degli appassionati di musica classica. In effetti già la scorsa estate il Colosso di Cupertino aveva acquistato la piattaforma Primephonic, un mostro in fatto di musica classica, ritenuta la più grande al mondo nello streaming classico. Sembra certo che la nuova App parta insieme con il rilascio di iOS 15.5. Una questione dunque solo di pochi giorni. La Mela ha pure assicurato il corredo delle tecnologie Lossless e Spatial Audio. Non è dato sapere, finora, l’eventuale costo per gli utenti. Per la verità la miniera Primephonic potrebbe integrarsi in Apple Music, od anche convogliare in una app a sé stante, Apple Classical appunto. Tutto sommato potrebbe starci sia un aumento del canone per gli utenti Music sia un canone corrisposto ad hoc per l’utilizzo della nuova applicazione. Appare poco probabile infatti che la Mela possa offrire gratuitamente il nuovo servizio. Soprattutto considerando che per la versione Premium di Primephonic occorrevano 100 euro l’anno e l’eventuale abbonamento Platinum costava 150 euro. Poi, si sa, mai dire mai. Sono sempre più determinanti le scelte di tipo commerciale adatte a conquistare nuove fette di un mercato sempre più competitivo.
Chiudiamo, parliamo ancora di Apple Music, con una altalena di decisioni da parte dell’azienda davvero imbarazzante. Ci riferiamo alla velocità di riproduzione e alla eventuale sua modifica. Con iOS 15.4 a Cupertino veniva disabilitata, a sorpresa e senza alcun preavviso, la funzionalità di modifica della velocità nella riproduzione, offerta da una specifica interfaccia. Probabilmente per questioni di sicurezza. Sta di fatto che a distanza di poche settimane Apple ci ripensa. Lo fa attraverso un post, piuttosto essenziale, (l’unico peraltro) nel quale Joe Kun, uno degli sviluppatori del Colosso di Cupertino, ammette l’indecisione e promette che con iOS 15.5 tutto ritornerà come prima.